La leggenda del Noce di Spartivento
A Novara di Sicilia un tempo vivevano le streghe. La leggenda narra che dove oggi c’è il Duomo si trovava un gigantesco albero di noce, il Noce di Spartivento, sopra il quale si riunivano le streghe per i loro sabba, ma anche per consumare le cene a base di uova e pane. Le streghe avevano un modo del tutto bizzarro per salire sopra il noce, utilizzavano infatti un maiale volante. Così ogni sera, allo scoccare della mezzanotte, ogni strega recitava la seguente filastrocca magica: “Ventu, forti ventu, portimi supra a nuggià di Spartiventu”. A questo punto si spalancava subito la finestra di casa e si presentava il maiale che, a guisa di destriero, accompagnava la strega sull’albero di noce.
Una notte però una delle streghe osò chiedere del sale durante la cena, ma l’utilizzo di questa spezia naturale non era a loro consentito. Una tempesta di vento allora si scatenò sull’albero di noce, scaraventando le streghe ai quattro angoli del mondo. Secondo la leggenda l’albero di noce fu abbattuto quando venne costruito il Duomo e il suo legno fu utilizzato per costruire le porte, gli armadi e gli scranni del coro.
Questa leggenda è ancora viva nelle tradizioni popolari, ma non solo, nello stemma del Comune di Novara di Sicilia vi è infatti disegnato proprio l’albero di noce. Tale storia rimanda ad un’altra simile e più famosa, quella delle streghe di Benevento. Il Noce di Benevento era un antico e frondoso albero di noce consacrato al dio germanico Odino, intorno al quale si riuniva una comunità di Longobardi stanziati nei pressi di Benevento a partire dal VI secolo, nei territori originariamente abitati dai Sanniti. La celebrazione di riti pagani e religiosi, che prevedevano si appendesse al noce una pelle di caprone, ha dato vita a varie leggende che si sono perpetuate nei secoli, riguardante cerimonie e rituali magici officiati da streghe in occasione dei sabba.