La Rocca Salvatesta

La leggenda del ‘Tesoro della Rocca’

La grande attrazione naturalistica di Novara di Sicilia è formata dalle sue rocche: la Rocca Salvatesta (1340 mslm) e la Rocca Leone (1222 mslm). Per visitare queste due magnifiche rocche è stato realizzato un percorso naturalistico che permette di scoprire le meraviglie dell’area e di godere appieno dei panorami mozzafiato che spaziano dalle isole Eolie al vulcano Etna, dai Monti Nebrodi ad ovest ai Peloritani ad est.. Per gli amanti del trekking il borgo di Novara è quindi una meta ideale.

Le Rocche di Novara di Sicilia sono ricche di ripari sottoroccia e grotte utilizzate fin dall’antichità. L’intera area è quindi un vero e proprio scrigno naturalistico ed archeologico. La Rocca Salvatesta è protagonista di un’affascinante leggenda, la mirabile rupe custodirebbe infatti un grandioso tesoro. A guardia di questo tesoro si trova un personaggio pietrificato, il ‘vecchio saggio’, figura antropomorfa che si può ammirare sul versante settentrionale della Rocca

La leggenda narra che per trovare il tesoro una donna nell’arco di una giornata deve compiere le seguenti azioni: prendere del lino, filarlo, annasparlo, distenderlo al telaio e tesserne un mantile. Dopo lei deve prendere del grano, portarlo al mulino, farlo macinare, poi impastare la farina e fare una focaccia. Per riscaldare il forno è necessario prendere la legna da sette boschi, poi può far cuocere la focaccia, la deve avvolgere nel mantile e deve salire sulla Rocca Salvatesta. Compiendo tutte queste operazioni, allo scoccare della mezzanotte, suonati i 100 rintocchi della campana della Chiesa Madre, si spalancherebbero le porte del leggendario tesoro.

La Rocca che indica gli equinozi

L’Archeoastronomia è la ‘scienza delle pietre e delle stelle’, disciplina che studia gli orientamenti di antichi edifici e considera gli orizzonti per comprendere come gli antichi si orientavano nel cielo. A Novara di Sicilia la Rocca Salvatesta rappresenta uno dei più importanti indicatori equinoziali naturali della Sicilia.

La Rocca Salvatesta è conosciuta come il ‘Cervino di Sicilia’ per la sua caratteristica forma, una rupe a forma piramidale alta circa 1340 metri che domina l’intero paesaggio. A nord, dal mar Tirreno, i pescatori ed i navigatori hanno certamente utilizzato fin dall’antichità la Rocca Salvatesta come punto di riferimento per orientarsi nei loro viaggi nell’arcipelago delle Eolie. Ma è osservando la Rocca Novara da occidente che si scopre un suo particolare utilizzo.

Da ovest, dall’altipiano dell’Argimusco, il famoso sito naturalistico che possiede enormi rocce dalle particolari forme antropomorfe e zoomorfe, la Rocca Salvatesta ha una particolare valenza archeoastronomica. Il sito dell’ Argimusco è un luogo unico per la sua bellezza naturalistica ed archeologica, frequentato dall’uomo molto probabilmente fin dalla Preistoria.

Dalla Rupe dell’Acqua, nell’area centrale dell’altipiano, si può osservare la Rocca Salvatesta che domina l’orizzonte orientale stagliandosi quasi esattamente all’est geografico. Ciò significa che se dall’Argimusco osserviamo l’alba del Sole agli equinozi (primavera ed autunno) vedremmo la nostra stella che sorge proprio in prossimità della Rocca Salvatesta. Il Sole sorgerà alla sinistra della Rocca Novara durante le stagioni primavera ed estate, mente sorgerà alla sua destra in autunno ed inverno. La Rocca Salvatesta è quindi un vero e proprio indicatore equinoziale, un rilievo montuoso che ancora oggi fornisce “un’informazione naturale” sull’alternanza delle stagioni.